Non e' superfluo ricordare innanzitutto cosa intendiamo per tutela dell'ambiente, che non e' e non puo' certo essere una opposizione ad oltranza rispetto alle modificazioni che l'attivita' umana impone a un territorio.

Riteniamo piuttosto che la tutela dell'ambiente sia una difficile ricerca di un equilibrio, una continua verifica delle nostre esigenze e delle conseguenze che esse comportano.

Pare che spesso si perda di vista il fatto che l'uomo non fa parte di un sistema isolato, ma appartiene invece allo stesso eco-sistema che egli stesso puo' così pesantemente modificare.

Le conseguenze di queste alterazioni coinvolgono inevitabilmente l'uomo stesso e possono anche essere a suo sfavore, malgrado il fatto che l'azione che le ha generate fosse tesa ad ottenere dei vantaggi.

Prendiamo come facile esempio l'incremento demografico, che volendo e' facilmente adattabile anche a Fara.

A prima vista sembrerebbe vantaggioso avere un comune con piu' abitanti, a patto di avere un sufficiente territorio a disposizione e di rispettare un buona ripartizione tra aree abitate e "verde".

In realta' il problema e' molto piu' complesso; piu' persone non significano solo piu' strade, piu' traffico, piu' rifiuti e piu' fognature ma anche piu' servizi, piu' scuole, piu' mezzi pubblici.

La tutela dell'ambiente non vuol dire solo avere alberi vicino a casa; l' ambiente non sono solo i prati e gli edifici.
Se in un comune aumentano solo gli abitanti, in generale la qualita' della vita diminuisce, "l'ambiente" peggiora.

Al tempo stesso e' altettanto evidente che non e' possibile alimentare la spirale all'infinito; non e' certo possibile aumentare abitanti e servizi solo per salvaguardare questo equilibrio, perche' inevitabilmente se ne infrangerebbero altri (quantita' del verde a disposizione, qualitia' dell' aria e dell' acqua, ecc.).

Lo stesso tipo di ragionamento e' facilmete applicabile, giusto per fare un altro esempio, alle aziende presenti sul territorio comunale. In questo caso ovviamente sono altri i parametri da prendere in considerazione, come ad esempio la loro tipologia (quanto "vale" come impatto ambientale un' azienda chimica rispetto ad un artigiano metalmeccanico?), la loro dislocazione, ecc.

Ancora, vorremmo sottolineare lo stretto rapporto che esiste tra ambiente e salute. Sono oramai all' ordine del giorno studi che evidenziano la dipendenza di particolari patologie da determinati fattori ambientali. Com' è la situazione nel nostro territorio?

Alcuni dati, seppure da confermare ulteriormente, non mostrano certo una situazione rosea.
Attività di monitoraggio e prevenzione meritano dunque pieno supporto.

Desideriamo in proposito segnalare l' ottima iniziativa dell' associazione " Amici di Gabry", che per serieta', professionalita' e riconoscimenti ottenuti costituisce un vanto a livello nazionale e offre un' opportunita' unica alle cittadine faresi per la prevenzione del tumore al seno.

La conclusione comunque e' sempre la stessa. Per avere un buon ambiente ci devono essere delle regole e dei limiti.

Sia le une che gli altri non sono indicati da libri o tabelle, ma non per questo sono da sottovalutare.
Esistono, ed e' affidata alla sensibilita' di ciascuno la loro determinazione e il loro rispetto.